martedì 30 agosto 2016

Social language e civiltà

Sui social network, come Facebook o Twitter, si possono leggere notizie, commenti, polemiche, sentenze, e quant'altro. Abbiamo a disposizione una ampia gamma di pubblico: autori, commentatori, gente tranquilla, ma anche no...
Basta scorrere i commenti di un post che abbia un argomento appena controverso per trovarsi coinvolti in una marea di commenti via via sempre più accesi.

Si tratta di un comportamento normale e democratico: ognuno esercita il proprio diritto di dire la sua. Il problema è che molti utenti dei social network ritengono di esercitare un loro dovere anziché un diritto. Perciò si sentono in dovere (o in qualche modo autorizzati) di usare il turpiloquio e di offendere chiunque la pensi diversamente da loro.

È un esercito in costante allerta, pronto alla reazione immediata verso tutto ciò che appare loro un ostacolo al loro pensiero.

In questa categoria di "combattenti" possiamo facilmente trovare un campionario alquanto vasto di ignoranti. Mi riferisco soltanto a ciò che è scritto, non al suo significato. Errori di ortografia e sintassi se ne trovano a vagonate, così come ci sono coloro che scrivono in modalità SMS. Ovviamente l'unione delle due caratteristiche provoca la disperazione di chi cerca di usare la lingua italiana per come è stata insegnata a scuola...

Ecco che si leggono frasi piene di nn k xké e schifezze simili. E poi utenti che insultano altri utenti, utenti che approfittano della situazione per andare fuori tema, altri che pubblicano post pubblicitari, e così via.

L'anonimato garantito da queste piattaforme sociali non frena il fenomeno e, anzi, stimola nuove tecniche guerrafondaie, in un crescendo di offese che, alla fine, costringono all'abbandono il malcapitato di turno che aveva commentato educatamente e civilmente il post originale.

E qui si entra in un discorso molto più ampio (quello del senso civico) che avremo modo di affrontare con ben altri esempi.



Aggiornamento: Bellissimo articolo di Andrea Scanzi sull'argomento, con tanto di glossario e definizioni ad hoc...



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